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Piccola scuola dell'umiltà

Umiltà non è tema alla moda, ma costituisce un fondamento indispensabile di qualsiasi sana spiritualità. "Piccola scuola dell'umiltà" si occupa soprattutto degli esercizi pratici. A partire dal 24 novembre, si puo partecipare a questa "scuola", scoprendo tante semplici ed utili pratiche che aiutano ad approfondire la propria vita secondo la fede.

1 GIORNO (24 novembre)
La porta di accesso al Regno di Dio è l'umiltà.

- Voglio veramente raggiungere il Regno di Dio - già qui, su questa terra?
- Penso al fatto che l'amicizia con Gesù potrà, anzi dovrà essere anche faticosa? (Beh, lui è Dio!)
- Voglio veramente diventare una persona umile, voglio diventare realmente simile a Gesù?
- Sono pronto a pregare per il dono dell'umiltà? Lo faccio?
- Sono pronto a collaborare con la grazia di Dio?
- Sono pronto a incassare anche sconfitte e, nonostante questo, a continuare ad allenarmi? 

2 GIORNO (25 novembre)
Senza umiltà, tutto è vuoto e vanità.

- Ho il coraggio di ascoltare la verità su di me - tutta la verità?
- Critico soprattutto gli altri oppure accetto anche le critiche su di me?
- Ci sono, nella mia vita, "tentazioni pie"? Quali?
- Nella preghiera e nel mio lavoro cerco Dio o me stesso?
- Sono disponibile a lasciarmi purificare dalle mie segrete ambizioni?
- A chi chiedo consiglio in merito a questioni spirituali?

3 GIORNO (26 novembre)
Con l'umiltà ottieni anche tutte le altre virtù.

- Sono consapevole del fatto che la "virtù" ha a che fare con un'"adeguatezza"?
- Penso che ogni virtù richieda non soltanto un sapere, ma anche un saper fare?
- Sono pronto ad esercitarmi, ad allenarmi concretamente nelle virtù e a non occuparmene solo a livello teorico?
- Mi è chiaro che con l'umiltà cresce anche la capacità di amare?
- Sono pronto ad accogliere e a sviluppare ulteriormente in me anche tutte le altre virtù?

4 GIORNO (27 novembre)
Permetti all'umiltà di accompagnarti sempre e sarai felice.

- Quando mi sforzo di essere umile si tratta di un evento eccezionale oppure di qualcosa che avviene quotidianamente?
- Il mio sforzo di umiltà mi rende felice oppure lascia un retrogusto amaro?
- Sono pronto a perseverare nell'umiltà in ogni situazione, anche quando non vengo capito?
- Il servizio al prossimo mi rende felice anche se qualche volta fa male?
- Sono capace di rallegrarmi sinceramente del successo e della felicità altrui?

5 GIORNO (28 novembre)
Sperimenterai una grande consolazione interiore se, di tutto cuore, accetterai che gli altri ti umilino.

- Cerco di leggere le umiliazioni che mi arrivano alla luce della fede?
- Riesco a superare con il perdono l'amarezza interiore per i torti subìti?
- La solitudine nelle umiliazioni mi unisce più profondamente a Gesù?
- Prendo le umiliazioni che vivo in famiglia, nella comunità, a scuola, al lavoro, come un invito ad approfondire la fede?
- Cerco di servirmi bene del dolore, dell'umiliazione – ad esempio, per pregare ancora più intensamente per i miei persecutori (facendo del dolore un regalo per loro, quindi "offrendolo")?

6 GIORNO (29 novembre)
Chi si considera piccolo, non cadrà nell'ira e nell'amarezza.

- Mi ritengo a volte troppo importante?
- Voglio apparire migliore di quanto sono?
- Mi offendo per le critiche o ne sono grato?
- Accetto critiche da tutti?
- Sono capace di "riciclare" anche la critica ingiusta?
- Sono disposto a riparare i torti con il perdono?

7 GIORNO (30 novembre)
Chi accetta le umiliazioni su questa terra, Dio lo esalterà nell'eternità.

- Come mi comporto davanti alle umiliazioni che mi arrivano?
- Come reagisco quando altri vengono umiliati e trattati ingiustamente?
- Guardo i torti e le umiliazioni alla luce dell'eternità?
- Lascio agire l'eternità già nella mia vita terrena?
- Sono una persona piena di speranza che in merito all'ingiustizia cambia ciò che può e accetta ciò che non può cambiare?
- Prego per ottenere la sapienza di saper discernere bene quando sia meglio difendere qualcuno e combattere o sopportare l'ingiustizia in silenzio e offrirla?

8 GIORNO (1 dicembre)
Chi è umile e accetta, nel proprio cuore, di essere disprezzato, guadagnerà una grandezza inimmaginabile.

- Per me ha più valore quello che gli altri dicono di me o quello che Dio pensa di me?
- Riconosco la grandezza interiore di una persona, che spesso è trascurata dall'opinione pubblica?
- Accumulo "tesori" per l'eternità, che non possono essere rubati e che la tignola e la ruggine non distruggono...?
- Per me l'istruzione scolastica è più importante dell'istruzione del cuore?
- Conservo e accresco la pace del cuore?

9 GIORNO (2 dicembre)
Prendere coscienza della propria stoltezza e della propria meschinità è una medicina contro orgoglio e superbia.

- C'è, nella mia anima, un orgoglio latente?
- C'è qualcuno nel mio ambiente che possa farmi presente i miei difetti, che abbia il coraggio e la disponibilità di aiutarmi davvero?
- Voglio veramente conoscere i miei difetti e le mie mancanze oppure comincio a difendermi ogni volta che qualcuno me li fa notare?
- Sono disponibile ad aiutare gli altri quando lo chiedono?
- Penso ai miei errori anche quando scopro l'errore di un altro?

10 GIORNO (3 dicembre)
Considerare la propria miseria e il proprio niente porta molta pazienza nell'umiliazione.

- Voglio davvero imparare a conoscere le mie debolezze e le mie mancanze abituali?
- Cerco un autentico accompagnamento spirituale?
- Chiedo una guida per la mia anima, per cercare e compiere coerentemente la volontà di Dio, oppure mi interessa di più avere qualcuno che si interessi a me?
- Come sopporto le critiche?
- Comincio subito a difendermi se qualcuno mi fa notare un errore?
- La riflessione sulle mie debolezze mi aiuta ad essere comprensivo e misericordioso con gli altri?

11 GIORNO (4 dicembre)
Chi abbassa sé stesso con cuore umile, sa riconoscere la preziosità della derisione e dell'offesa.

- Sono consapevole del fatto di potere realmente aiutare gli altri se sono disposto a farmi umiliare?
- So sopportare consapevolmente, insieme a Gesù, la derisione e la cattiveria che provengono dagli altri?
- Ho la coscienza che le umiliazioni hanno un alto valore spirituale?  So sfruttarlo (in senso buono)?
- Mi esercito, almeno occasionalmente, nell'umiliare me stesso, nel farmi piccolo per poter meglio servire gli altri e per essere preparato per situazioni difficili?  

12 GIORNO (5 dicembre)
Quando sperimenti l'ingiustizia, pensa che sei stato formato dalla polvere.

- Nutro aspettative troppo alte su me stesso o su altri?
- Guardo davvero in modo realistico alle persone e alle mie debolezze?
- Sovraccarico me stesso o gli altri?
- Riconosco la buona volontà delle altre persone, anche ogni volta che il rapporto con loro diventa difficile?

13 GIORNO (6 dicembre)
Quando non riesci a perdonare le offese, mostri una chiara mancanza di umiltà.

- Sono consapevole di quanto il perdono sia grande, o meglio: divino?
- Mi accorgo del grande beneficio che il perdono mi regala?
- Voglio diventare particolarmente simile a Dio attraverso il perdono?
- Sono disposto a donare agli altri un nuovo inizio attraverso il perdono?
- Riesco a perdonare veramente tutti, a perdonare subito, a perdonare completamente?

14 GIORNO (7 dicembre)
Umiliare sé stessi risulta difficile, perché nessuno vuole essere richiamato al proprio essere niente.

- Ho paura della verità su di me?
- Riconosco che un "onore" autentico non esiste senza verità?
- Nascondo con paura le mie debolezze, nonostante siano conosciute da tutti?
- Vedo nell'umiliazione un'occasione per crescere ulteriormente nella vita spirituale?

15 GIORNO (8 dicembre)
Gli sforzi nel perseguire l'umiltà portano frutto a chi contempla il proprio essere niente alla luce della grandezza di Dio.


- La grandezza di Dio è una ragione per sentirmi schiacciato o mi porta alla gratitudine e all'adorazione?
- Mi rallegro per la grandezza di Dio, sono disposto ad adorarla?
- Misuro la mia grandezza e in generale i valori umani sulla base di ciò che è considerato importante nell'eternità?
- Accetto, insieme a Maria, la mia elezione e la mia grandezza personale da parte di Dio come un'opportunità per ringraziare e lodare Dio?

16 Giorno (9 dicembre)
Ogni bene in te è un dono che viene da Dio.

- Guardo alla mia vita come a qualcosa di scontato o sono consapevole che essa è un dono di Dio?
- Considero i miei talenti e carismi come un invito a usarli per servire?
- Sono disposto a investire e a sviluppare bene i doni ricevuti?
- Scelgo bene tra i vari doni? Nessuno può sviluppare tutte le sue buone disposizioni. Nella scelta della scuola, dell'educazione, della formazione, bisogna essere appunto... selettivi.
- Mi piace servire con i miei doni materiali, mentali o spirituali, o li considero "proprietà privata" per elevarmi sopra gli altri?

17 GIORNO (10 dicembre) 
Come puoi osare di contare sulle tue forze, se hai ricevuto tutto come un dono di Dio?

- Faccio attenzione al giusto equilibrio tra superficialità e cautela?
- Sono consapevole, anche nella vita di tutti i giorni, che "tutto dipende dalla benedizione di Dio"? - So cooperare insieme alla grazia di Dio? (Vuol dire: pregare come se tutto dipendesse da Dio e lavorare come se tutto dipendesse unicamente dal mio mettermi in gioco.)
- Ho fiducia nell'aiuto di Dio, quando arrivano delle difficoltà? 
- Sono disposto a farmi aiutare?

18 GIORNO (11 dicembre)

- Sono consapevole che la mia vita può passare molto rapidamente?
- Mi preparo in modo sistematico all'eternità che è certo molto più importante della vita su questa terra? - Penso che in cielo non c'è spazio superbia e orgoglio?
- Combatto le mie debolezze e le mie cattive abitudini, i miei vizi e le mie dipendenze... attraverso una vita consapevolmente vissuta secondo il Vangelo?
- Accetto anche l'aiuto dei più esperti nella fede, dei santi...?

19 GIORNO (12 dicembre)
Guarda in una tomba aperta e tornerai umile.

- Elimino semplicemente la realtà della morte certa dalla mia vita?
- Sono consapevole di quanto sia incerto il momento della mia morte?
- Mi ricordo ogni tanto che oggi è "il primo giorno del resto della mia vita"?
- Considero i funerali cui partecipo come una buona occasione per pregare non solo per i morti ma anche per l'ora della mia morte?

20 GIORNO (13 dicembre)
Non insistere sempre sulle proprie idee è espressione di vera umiltà.

A volte non sono forse troppo attaccato al mio punto di vista?
- Ascolto davvero l'altra persona quando vuole fare un lavoro in modo diverso?
- Mi rendo conto che, a livello educativo, litigare davanti ai bambini distrugge ogni approccio già intrapreso?
- Sono disposto, per il maggior bene dell'unità familiare, o di un gruppo, o di una comunità... a rinunciare alle abitudini che mi sono care?

21 GIORNO (14 dicembre)
Nessuno diventerà mai perfetto, se ama e apprezza troppo sé stesso.

- Sono capace di amarmi amando gli altri?
- Capisco che il vero amore consiste nel compimento della volontà di Dio?
- Mi lascio aiutare nell'aiutare gli altri?
- Utilizzo i miei problemi per maturare e crescere nell'amore?

22 GIORNO (15 dicembre)
Chi si è aperto completamente all'umiltà sa come sopportare meglio le colpe degli altri e anche le proprie!

- So relazionarmi bene solo con le persone simpatiche o mi controllo anche con le persone dal carattere più difficile?
- Ho comprensione per le debolezze altrui o scuso solo le mie mancanze?
- Esigo da me stesso di trattare bene tutti, anche se il sentimento suggerirebbe altro?
- Penso, quando ho vicino persone difficili che preferirei giudicare o evitare, che Gesù ha versato il suo sangue anche per loro?

23 GIORNO (16 dicembre)
Servire tutti con gioia è frutto di un autentico anelito all'umiltà.

- Servo unicamente per adempiere un dovere o ci metto anche il cuore?
- Nel servire cerco prima di tutto la mia realizzazione o principalmente il bene dell'altro?
- Servo insieme a Cristo?
- Servo Cristo nel prossimo?

24 GIORNO (17 dicembre)
Chi pensa sinceramente all'umiltà deve essere attento agli altri e ritenersi poca cosa.

- Ho un qualche rispetto e stima per ogni essere umano, dato che ognuno è figlio di Dio, anche se serpeggia una certa estraneità?
- Mi sforzo di vedere qualcosa di buono anche nelle persone difficili e piene di difetti?
- A volte faccio finta di umiliarmi perché gli altri mi lodino di più?
- Considero me stesso in modo critico e l'altro con simpatia?
- Esamino la mia devozione, affinché non diventi farisaica? 

25 GIORNO (18 dicembre)
La derisione degli altri e la mancanza di rispetto derivano da un'eccessiva sicurezza di sé.


- Ho l'abitudine - forse inconsapevole - di deridere gli altri?
- Riesco a parlare dei miei difetti, cioè ad ammetterli?
- Guardo gli altri dall'alto in basso? Mi ritengo migliore?
- Sono cosciente del fatto che gli angeli di Dio difendono anche i deboli e i peccatori?
- Ripenso sempre alle parole di S. Agostino: amare il peccatore e odiare il peccato?

26 GIORNO (19 dicembre)
Non agitarti quando commetti un errore, ma pensa ad umiliare il tuo cuore!

- Mi scuso in quella maniera eccessiva che nasconde un certo orgoglio?
- Faccio un dramma dei miei errori o riesco semplicemente ad ammetterli con modestia e a chiedere scusa?
- Riesco a sfruttare i miei errori rafforzando così la fiducia nella misericordia di Dio?
- Esiste la "felice colpa" (felix culpa) nella mia vita?
- Dove si manifesta il mio amore nella fedeltà?

27 GIORNO (20 dicembre)
La bontà di Dio è molto vicina a un cuore umiliato e contrito.

- Dove ho sperimentato, nella mia vita, la vicinanza di Dio, la sua presenza?
- Sono consapevole del fatto che uno dei doni più preziosi per Dio è la fiduciosa confessione delle proprie debolezze?
- Faccio abbastanza attenzione al fatto che la maturità spirituale non deve essere raggiunta attraverso prestazioni, ma attraverso l'umile confessione del proprio nulla davanti a Dio?
- Mi accorgo che non è tanto la "celebrazione" dei propri peccati, ma lo sguardo fiducioso verso Dio che fa progredire nella vita della fede?

28 GIORNO (21 dicembre)
Chi possiede umiltà, non perde la pace, quando qualcuno gli fa notare mancanze o debolezze.

- Mi arrabbio se qualcuno mi fa notare i miei errori?
- Riesco a dire "grazie!" quando sono criticato a ragione?
- Riesco a restare in silenzio quando non vengo capito, anzi - vengo accusato ingiustamente?
- Chiedo agli altri di criticarmi, di indicarmi le mie debolezze nascoste?
- Preferisco quel confessore che forse mi piace di meno, ma dice chiaramente la verità?
- Cerco sinceramente la verità oppure spesso inganno me stesso?

29 GIORNO (22 dicembre)
Chi confida innanzitutto in Dio e diffida di sé stesso, accresce la propria umiltà.

- Ho coscienza del fatto che anche nel mio caso la mancanza di fiducia e fede è la causa principale del peccato?
- Mi accorgo abbastanza che la fiducia è il dono più grande che posso fare a Dio?
- Fino a che punto ho fiducia in Dio?
- Tutto nella mia vita è legato a Dio?
- Sono disposto a collaborare umilmente con Dio?

30 GIORNO (23 dicembre)
La gloria e l'amore di Dio: ecco il cuore e l'anima dell'umiltà.

- La mia umiltà è riempita di amore?
- Il mio amore è raccolto e custodito nel calice dell'umiltà?
- Il mio essere-umano è reso maturo e completo dalla relazione con Dio?
- Il mio amore per Dio è legato alla terra e umano?

31 GIORNO (24 dicembre)
Piacere a Dio vale più del riconoscimento e della lode da parte degli uomini

- Da chi principalmente voglio essere lodato, riconosciuto e amato?
- Do più valore al riconoscimento degli uomini o a quello di Dio?
- Sono in grado, per amore della verità, di sopportare anche il disconoscimento e la solitudine?
- Il mio amore per Maria manifesta e fortifica la mia umiltà?

Per te Gesú - con te Maria - nell'unità con San Giuseppe!
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